Diamanti, 10 cose che ho imparato scrivendo

A fine gennaio è uscito, per Delos Digital, il mio racconto lungo Diamanti. Una storia Solarpunk su uno dei futuri possibili, una estremizzazione di un’idea per riflettere sul presente, stile Black Mirror per intenderci. La scrittura di racconti lunghi mi ha sempre tenuto compagnia negli anni e da loro ho imparato tanto: anche come scrivere codice di programmazione migliore e ad analizzare le situazioni da tanti punti di vista differenti.

Una Sicilia futura e distopica, un arzillo nonno che custodisce la memoria di un mondo antico… un mondo in cui la natura non era stata avvelenata e gli esseri umani conservavano un rapporto di simbiosi con essa. Ma è davvero tutto perduto? O c’è qualcosa che il Nonno sa e che cambierebbe tutte le carte in tavola? Qual è la reale identità dell’anziano protagonista di questa storia? Da Mauro Bennici, un racconto spiritoso e malinconico ambientato in una delle terre più belle d’Italia.

Diamanti, di Mauro Bennici – Delos Digital

Il racconto lo trovate su Amazon, con la possibilità di leggere un estratto, e gli altri principali store.

Diamanti, 10 cose che ho imparato scrivendo
Diamanti, di Mauro Bennici – Delos Digital

Scrivere, che sia codice o storie, è un’attività per molti versi sempre uguale. Le regole stesse sono simili, sia che le si segua che, conoscendole, le si infranga volutamente.

Cosa ho imparato da Diamanti? Ecco le 10 cose che ho imparato scrivendo che possono essere utili sia per chi scrive racconti che per chi scrive codice.

  1. Prima di iniziare a scrivere serve fare un’analisi. Non si scrive codice e basta, non si scrive storia e basta.
  2. Lo stile di scrittura, il tema e gli archetipi del genere letterario sono la controparte del linguaggio di programmazione, degli idiomi e del nostro stile.
  3. Usiamo i Design Pattern. Le scene, le interazioni e i dialoghi si costruiscono come classi e funzioni e namespace. Ad ogni personaggio la propria storia, il proprio dizionario, il proprio obiettivo, il proprio bias: altrimenti avremo uno spaghetti racconto.
  4. Prima pensa a farlo funzionare e poi fai refactoring: correggi la bozza. Sposta le scene, riscrivi il dialogo. Aggiungi parole a una frase per rallentare il ritmo, rimuovile per velocizzarlo.
  5. Leggi e documentati tanto. Se non ha il tempo di leggere, non puoi scrivere. Che siano libri o articoli (tecnici) o documentazione.
  6. Rilascia una versione beta quando sei pronto. Se non sei pronto per le critiche e il duro lavoro di raffinamento, non scrivere.
  7. Un errore è sempre un errore, il racconto “non funziona” anche se “compila”. Un todo è sempre un lavoro lasciato a metà.
  8. Aggiornati continuamente, nessuno parla più come Dante ma in tanti lavorano ancora con Cobol.
  9. Per ogni passo chiediti: e se? Vale per le eccezioni, per il debug, per il dibattito etico e per le scelte dei nostri eroi.
  10. Non puoi aggiustarlo per sempre, lo devi rilasciare. E sì, quando lo rileggerai dopo qualche tempo lo cambieresti tutto!
Immagine di v.ivash su Freepik

La dura realtà di ogni aspirante scrittore è che alla fine del tuo lavoro, il risultato potrebbe non piacere a nessuno e restare nel cassetto per sempre. Lascialo lì fino a quando non sarai pronto a smontarlo pezzo per pezzo e rivederlo dalle basi. Scrivi di altro, divertiti con altre storie e altri personaggi.

Trovate Diamanti su Amazon, con la possibilità di leggere un estratto, e gli altri principali store. Attendo le vostre recensioni!